Sudàmina: consigli e rimedi

Uno dei fenomeni maggiormente ricorrente nella casistica dei disturbi alla pelle che possono interessare i nostri bimbi prende il nome di sudmina. La sudàmina è un’eruzione cutanea che si manifesta con piccoli ponfi rossi associati talora a piccolissime vesciche sulla pelle del bambino identificabili con la miliaria. [banner size=”300X250″ type=”images”]

Si può manifestare a tutte le età ma è molto più frequente nei neonati. Le bolle si presentano più facilmente nelle pieghe della pelle e nelle parti del corpo dove i vestiti sono più stretti, inclusi il petto, la pancia, il collo, il cavallo e le natiche. La causa di questa dermatosi è principalmente connessa, nei bimbi, al fatto che i pori delle ghiandole sudoripare sono ancora molto piccoli e quindi sono facilmente soggetti ad ostruzione scatenando l’irritazione. Il fenomeno si riscontra soprattutto in tarda primavera-estate quando il clima è caldo e umido ma può comparire anche in inverno, se il bambino indossa vestiti troppo pesanti o ha la febbre. Fortunatamente il problema non è rilevante tanto che dopo un paio di settimane i ponfi cominciano a scomparire. Quindi niente di allarmante in via generale. A meno che l’irritazione non si presenti come una infezione della pelle che potrebbe comportare un decorso più lungo e fastidioso del disturbo. L’aspetto di una pelle infezionata è ben riconoscibile in quanto caratterizzata dalla comparsa di pustole ripiene di pus. Tale conseguenza è, purtroppo, frequente nei casi in cui il bambino si gratta. In tali casi è utile applicare una pomata antibiotica sulla pelle per alcuni giorni e un paio di giorni dopo la scomparsa dell’irritazione. Alcuni accorgimenti possono alleviare i fastidi a cui viene esposto il bimbo come tenerlo vestito leggero, fargli frequenti bagnoli con acqua tiepida e bicarbonato (dalle proprietà rinfrescanti) asciugarlo tamponando la pelle con un panno morbido ed ancora evitare, quando ancora il problema non è grave, di applicare pomate sulla pelle che non farebbero altro che ostruire ulteriormente i pori del bimbo.

La prevenzione coinvolge le nostre abitudini quotidiane nella cura dei nostri bimbi. Una certa responsabilità, infatti, nella comparsa di questo disturbo della pelle può essere anche ascritta a noi genitori iper-protettivi che vestiamo i nostri bimbi con strati di tessuti poco traspiranti che non facilitano la respirazione della pelle. Quindi meglio non usare la copertina di lana quando si esce da casa anche in primavera e non fare indossare giubbotti sintetici che non fanno altro che impedire il corretto circolo dell’aria. Basterebbe considerare che il bambino ha le stesse nostre esigenze in fatto di temperatura e quindi se fuori c’è caldo non bisogna coprirlo in maniera eccessiva e viceversa se c’è freddo bisogna coprirlo bene. Inoltre è importante mantenere una giusta idratazione anche con allattamento a richiesta se il piccolo è allattato al seno, o proponendo spesso acqua al bimbo già svezzato, soprattutto nelle giornate più calde. Utili, infine, risultano, soprattutto nel periodo estivo, i frequenti bagnetti con acqua tiepida e applicazione sulla pelle di talchi rinfrescanti e che assorbano le gocce di acqua rimaste sulla pelle del nostro bimbo. Concludo dicendo che la migliore prevenzione è il “buon senso”.

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